AUM – OM

di Maddalena Caccamo Bertolino

AUM -OM

AUM - OMQuesto articolo sul suono – vibrazione dell’AUM (pronunciato  comunemente come OM) è rivolto a tutti, ma soprattutto a chi è interessato ad approfondire un pò un aspetto “sottile” dello Yoga.

Come nell’articolo precedente su Panca Kosa – I 5 involucri, anche qui si tratta di un tema che riguarda un argomento centrale della tradizione Yoga.

Vorrei dare alcuni spunti di riflessione.

Questo suono (sacro) è ormai piuttosto conosciuto. E’ diventata quasi “di moda” la ripetizione di questa sillaba, ma la diffusione spesso va e a scapito della profondità di questa materia. Il rischio nello yoga è di banalizzare, uniformare e rendere tutto un pò superficiale, fruibile velocemente, senza soffermarsi  in modo accurato (come sta accadendo un pò per tanta parte di  “Modern Yoga”…).

Coloro che invece si vogliono accostare con atteggiamento “umile”  e “aperto” a nuove conoscenze, avranno sicuramente rispetto per una tradizione millenaria, trasmessa dai TESTI e da GRANDI MAESTRI REALIZZATI. Bisogna studiare, sperimentare su di sé e lasciar sedimentare….


La sillaba OM (il Pranava nei Veda, il Verbo Nella Bibbia, il Suono- Vibrazione dell’Origine e manifestazione del Creato in tutte le sue forme) è anche il simbolo spirituale per eccellenza, in moltissime tradizioni:

AUM AMEN cristiano ed ebreo – AMIN arabo – HUM tibetano, ecc.

L’AUM viene posta all’inizio e alla fine dei Mantra Vedici, la sua triplice ripetizione precede e conclude ogni atto rituale, devozionale e cerimoniale:

Ripetendolo quotidianamente, vengono via via potenziate le nostre qualità migliori, risvegliati gli aspetti spirituali e le facoltà interiori latenti.  Si dovrebbe recitare a VOCE ALTA, poi  con VOCE SUSSURRATA e poi MENTALMENTE, silenziosamente, contemplando lo spazio (il non suono) tra una AUM e l’altra.

Nella vocalizzazione del suono, c’è un percorso ascendente e da un’ apertura (anche della bocca) a una progressiva chiusura, fino al silenzio.

E’ un suono che invita al risveglio della consapevolezza; nel corpo vi è un movimento di risalita (che rappresenta anche l’ascesa di Kundalini) dal ventre, al torace, alla gola, al cranio (e oltre…). Il suono va da una (“massima”) apertura verso un riassorbimento (rappresenta anche il ritorno dalla molteplicità della manifestazione all’unità originale, dalla materia allo spirito, dalla dispersione alla riunificazione).

Nella ripetizione mentale interiore, il suono non andrebbe “pensato”, ma recitato senza far uscire la voce… l’effetto è molto molto più intenso e profondo.


Comprende 3 segni sillabici (MATRA) che corrispondono a varie triadi, integrate e sublimate nel quarto di stato di silenzio:

  • A, creazione BRAHMA, stato di veglia (jagrat) – maschile – passato;
  • U, conservazione VISHNU, stato di sogno (svapna) – femminile – presente;
  • M, trasformazione-distruzione SHIVA, sonno profondo (susupti) – neutro – futuro;
  • STATO SILENZIOSO (AMATRA),  samadhi (turiya), estasi, pura consapevolezza che trascende i 3 stati di veglia, sonno, sonno profondo, è lo stato di coscienza superiore.

Qui una citazione-spiegazione dal libro “Sandhya”  di Laura Secca, ed. Mediterranee.

” L’AUM è il suono – vibrazione che sostiene, energizza e pervade l’Universo… è la forza della vita, risuona, riverbera ed agisce in ogni momento, in ogni cellula e in ogni atomo, dando energia; inoltre nell’AUM vi è il silenzio, la voce dell’Assoluto. La materia è pregna del Divino, in ogni sua molecola. Quindi ciò che noi possiamo vedere e con cui veniamo in contatto non è altro che una corrente energetica latente, esistente in tutte le cose…

…Dal Pranava – nome sanscrito dell’ AUM – nascono tutti i suoni e tutte le parole, è il mantra per eccellenza; esso è il nucleo di tutti gli insegnamenti spirituali e religiosi ed è universalmente presente; trascende tutte le barriere di tempo, di spazio, di religione e di cultura”.

“…il suono deve essere inizialmente basso, crescendo lentamente per poi sfumare nel silenzio”.

“Rilassate la lingua facendola adagiare alla base della bocca e, tenendo denti e labbra leggermente scostati, fate vibrare nella gioia il suono A. Percepitene la vibrazione al livello della gola. Fate salire con naturalezza quel suono e… si trasforma nel suono della vocale O. Mentre il suono vibra sulla lingua, si percepiscono le vibrazioni nella bocca; intanto le labbra dovrebbero cominciare a chiudersi pian pian. Man mano che lo spazio tra le labbra si riduce sempre più, il suono O volge verso una U. Alla fine, al contatto delle labbra fra loro, il suono vibra come una M e queste vibrazioni si possono percepire non solo nella bocca e sulle labbra, ma anche nel naso, negli occhi e in tutto il cranio… qui il suono è “al massimo del volume” ed inizia gradualmente a sfumare… si attutisce sempre più… fino…  al silenzio. Fate coincidere quel silenzio con la pausa tra i due cicli di respirazione e prolungatelo al massimo, ma senza provare disagio.”


Per una  pratica sulla ripetizione della AUM, puoi andare alle lezioni online audio-video.

La pratica consiste nell’ascolto e/o recitazione del SUONO dell’AUM – Omkaram – per 21 volte, seguito da una breve spiegazione sul significato dell’importanza di questa vibrazione e del numero 21.