Tecnica di massaggio: il Cupping, tra moda e tradizione
Questo articolo sul CUPPING – come antica tecnica di massaggio curativo, poi ritornata in auge recentemente – è stato scritto dalla mia amica e collaboratrice Elena Scotti.
Qui le sue parole e la sua esperienza:
…. Pratico e propongo trattamenti ayurvedici a Yoga Satya, sin dell’apertura del Centro e dunque dall’inizio di questa bellissima esperienza.
Per imparare a fare il mio lavoro ho seguito vari corsi in Italia e in India.
Ho continuato a cercare e ad esplorare la natura alla ricerca di erbe per i miei olii, e a studiare tecniche di massaggio legate alla medicina ayurvedica e alla nostra tradizione.
Tra gli incontri più significativi degli ultimi anni c’è stato quello con un’esperta massaggiatrice che vive nelle campagne del mantovano.
La Signora Franca ha superato gli ottant’anni e ha molto da insegnare, non solo grazie alla sua personale esperienza, ma anche grazie alle conoscenze tramandatele dalla nonna e la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Tra i massaggi tradizionali che lei pratica, ho trovato particolarmente efficace quella che oggi si chiama COPPETTAZIONE (comunemente detta i bicchieri) che la nonna di Franca utilizzava per alleviare la fatica e i dolori alla schiena dei braccianti agricoli. Con il passare degli anni Franca ha iniziato ad utilizzare i bicchieri anche con finalità estetiche per la riduzione della ritenzione idrica e della cellulite e, devo dire, i risultati sono notevoli e si vedono da subito.
PRATICA E BENEFICI
La tecnica del cupping prevede l’applicazione di bicchieri o coppette di vetro sulla pelle e la rimozione dell’ossigeno all’interno di esse mediante la fiamma di una candela.
Il vuoto fa sì che la pelle e lo strato sottostante vengano risucchiati attirando più sangue. Il maggior afflusso di sangue e il calore prodotto stimolano il rilassamento del muscolo e aiutano ad attenuare il dolore.
A livello generale la coppettazione migliora la circolazione del sangue e della linfa. Localmente, il beneficio più evidente è il sollievo dal dolore insieme al rilassamento e alla maggiore elasticità di tendini e muscoli. È molto efficace anche nel trattamento della cellulite e in casi di ritenzione idrica.
Non è un trattamento doloroso, si può provare una sensazione di sollievo oppure di fastidio se la zona è particolarmente rigida e contratta. L’effetto indesiderato è che, soprattutto sulle pelli più sensibili, possono rimanere dei cerchi rossi che scompaiono nel giro di una settimana.
A molti sarà capitato di vederli sulle spalle e sulla schiena di alcuni atleti, soprattutto nuotatori, che utilizzano il cupping per alleviare dolori e fatica.
UN PO’ DI STORIA…
La terapia di “coppettazione” viene praticata da migliaia di anni in tutto il mondo con lievi variazioni da una tradizione all’altra.
Era utilizzata anche in medicina ayurvedica: la tecnica prevedeva l’uso di corna di animali scavate per succhiare e drenare le tossine da morsi di serpente e lesioni cutanee. Lentamente le corna sono evolute in tazze di bambù e alla fine sono state sostituite dal vetro.
La vera origine del trattamento rimane ancora incerta.
Molti considerano i cinesi come i “responsabili” della coppettazione e a loro si deve la tecnica con le coppette utilizzata ancora oggi. Il primo uso registrato del trattamento di coppettazione risale al famoso alchimista ed erborista, Ge Hong (281-341 d.C.), a cui si deve il detto “Agopuntura e coppettazione, più della metà dei mali curati”.
La prima registrazione pittorica della coppettazione fu scoperta in Egitto intorno al 1500 a.C. Le traduzioni del testo geroglifico sulla medicina antica dettagliano l’uso della coppettazione per condizioni come febbre, dolore, vertigini, squilibri mestruali, appetiti indeboliti e accelerazione della “crisi di guarigione” della malattia.
Dagli egiziani, la coppettazione fu introdotta agli antichi greci; Ippocrate raccomandava l’uso delle coppette per una varietà di disturbi come l’angina e le irregolarità mestruali.
Alla fine, il trattamento di coppettazione si è diffuso alle culture antiche in molti paesi d’Europa e persino nelle Americhe. Per tutto il XVIII secolo, i medici europei e americani hanno ampiamente usato la coppettazione nella loro pratica per trattare raffreddori comuni e infezioni al torace, spesso sotto forma di coppettazione umida o sanguigna.
Nel XX secolo, se ne perdono le tracce documentali, probabilmente veniva tramandata unicamente a livello familiare e di comunità in varie regioni del mondo.
La COPPETTAZIONE è poi ricomparsa sul grande schermo delle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, dove si potevano notare i segni discoidali tipici del cupping sulle braccia e la schiena dei nuotatori americani, soprattutto quelli di Michael Phelps.
Negli Stati Uniti è uno dei trattamenti di medicina alternativa preferiti dalle star, da Gwyneth Paltrow a Justin Bieber, passando per Victoria Beckam e Jennifer Aniston, ma è molto apprezzato anche dai giocatori di football.
Al di là della moda, oggi la coppettazione è riemersa dall’oblio come una modalità di guarigione sottile ma potente che si può integrare con altre pratiche per la salute, dai trattamenti termali al massaggio.
Io la propongo, solo in alcuni casi, ad integrazione del mio massaggio o come trattamento specifico e sto riscontrando dei benefici, soprattutto nelle aree molto contratte e nei casi di ritenzione seria.
Elena Scotti