Lo YOGA delle MANI.


Sono “gesti simbolici” o “sigilli sacri” o “posture” delle mani.

Hasta = mano
Mudra = sigillo
“Mudra Vignan” o Scienza delle Mudra


Sono forme particolari in cui mettiamo le nostre mani e le teniamo per un certo tempo con un atteggiamento consapevole e di ascolto, per poterne fare esperienza.

Gli Asana stanno al corpo > come le Mudra stanno alle mani.

Mud = delizia/piacere e Dru= far emergere (dal Kularnava Tantra).
Il far emergere qualcosa di piacevole, benefico dalle mani.
In sanscrito la parola Mudra è al femminile, dunque si traduce al femminile, anche se viene anche tradotto a volte al maschile (I Mudra).


Qui di seguito:
CONSIDERAZIONI GENERALI
CONSIDERAZIONI PSICO-FISICHE
CONSIDERAZIONI YOGICO – SPIRITUALI
CONSIDERAZIONI PRATICHE

Si vedano anche gli articoli:

https://www.yogasatyatorino.it/hridaya-mudra-spiegazione-pratica-mudra-del-cuore/

Kubera Mudra

 


 

CONSIDERAZIONI GENERALI

La conoscenza delle Mudra non era trasmessa a tutti, ma solo a coloro che seguivano la Via del Risveglio iniziatico, attraverso rigorose pratiche ascetiche.
Questa gestualità è il frutto di una conoscenza ancestrale che va riscoperta.
E’ un’arte antica che lavora e attiva potenti forze psichiche che vengono risvegliate a secondo delle diverse posizioni in cui mettiamo le dita.

Si narra che le Mudra affondino le loro origini nei Veda e che fu il Divino informa di Shiva, il grande Trasformatore, a trasmettere queste forze e conoscenze all’essere umano.
Attraverso la sua sacra danza cosmica (Tandava) rivela all’uomo le sacre vibrazioni dell’alfabeto sanscrito recitandole accompagnate dalle Mudra.

Via via queste pratiche vennero insegnate a tutti, a partire dal 1800-1900, quando lo Yoga cominciò a diffondersi dall’India verso altri paesi del mondo.
Questo modificarsi del metodo di insegnamento allontanò in parte questa disciplina dal suo contesto originario, ma allo stesso tempo raggiunse più persone e questo ha permesso di apportare maggiori benefici per tutti.

Le Mudra, o meglio le Hasta Mudra, si sono diffuse in tanti contesti culturali – religiosi, e vengono utilizzate da millenni in tutto il mondo. In Oriente (India, Giappone, Cina, Corea), ma anche in Occidente, in Egitto, e nella nostra tradizione cristiana.

“…Impiegate nei riti, nelle cerimonie religiose, nei rituali vedici, nella danza sacra e negli esercizi spirituali quali lo Yoga e la Meditazione, il loro uso è inscindibile dalla spiritualità ed è associato ad ogni credo religioso”.
 
“Manuale di Unione con Dio attraverso la postura delle dita. Sai Baba descrive i (le) Mudra”, di Aparna Chouduri, Om Edizioni, p. 15.


 

CONSIDERAZIONI PSICO-FISICHE

Ci sono da fare considerazioni anche da un punto di vista fisico-fisiologico-scientifico, oltre quello devozionale-simbolico-esoterico.

Esiste una strettissima relazione, connessione tra mano e cervello.

“… addirittura per molti fisiologi la mano è ora considerata una sorta di proiezione del cervello… i due emisferi cerebrali sono inseparabili dalle due mani…”.
 
“Manuale di Unione con Dio attraverso la postura delle dita. Sai Baba descrive i (le) Mudra”, di Aparna Chouduri, Om Edizioni.
p. 20.

“Le mani sono il prolungamento della mente, le chiavi del cervello, sicchè, se riusciamo a sbloccare le zone della mano, riusciremo a sbloccare anche le capacità corrispondenti del cervello, ottimizzando dunque l’uso di questo organo…”.
 
“Mudra. I gesti dell’energia”, di Philippe Vincent, Ed. Amrita, p. 2.

Inoltre, ci sono legami tra mani, mudra, cervello e onde cerebrali.

“…Oggi sappiamo e possiamo dimostrare che dietro ogni gesto, ad ogni parola di potere, ad ogni iniziazione, ad ogni mantra. Ad ogni yantra; dietro ad ogni rituale, dietro ad ogni yagna, dietro ogni mudra, dietro ad ogni parabola, dietro ad ogni insegnamento esiste una spiegazione esoterica e scientifica, esistono leggi matematiche cosmiche che non solo hanno un grande senso e motivo di essere, ma anche un enorme impatto energetico e ascensionale su chi le osserva e le pratica.
 
Siamo entrati nell’era della conoscenza quantistica e mai come in questo momento scienza e spiritualità sono in grado di unirsi, illuminarsi e rivelarsi l’una all’altra…”.
 
“Manuale di Unione con Dio attraverso la postura delle dita. Sai Baba descrive i (le) Mudra”, di Aparna Chouduri, Om Edizioni., p. 24.

 

Se, secondo la millenaria Scienza dello Yoga, le mani possono essere considerate come un’emanazione del cervello, una parte “visibile” della mente e anche un veicolo del cuore e dell’energia – prana… allora le nostre mani saranno per noi ancora più sacre, più importanti e il loro uso una vera e propria trasmissione di pensieri, emozioni, energia.

Le nostre due mani, come due polarità:
– maschile / femminile
– destra / sinistra
– dare / ricevere
– caldo / freddo
– sole /luna, ecc.

Vanno ri-unificate, in modo che il loro utilizzo nella pratica yoga, porti al superamento delle polarità, ad uno stato di armonia, conoscenza e trasformazione evolutiva.

 

“… Se riusciamo a praticare le mudra in silenzio e con concentrazione, permettiamo a queste posizioni delle mani di agire sull’energia sottile del corpo per riequilibrare il sistema vibrazionale e riprogrammare le correnti energetiche”.
 
“Manuale di Unione con Dio attraverso la postura delle dita. Sai Baba descrive i (le) Mudra”, di Aparna Chouduri, Om Edizioni, p. 46.

 

Ogni DITO è legato ad un aspetto, ogni dito ha una sua caratteristica unica, è associato ad una speciale qualità.
Nelle dita delle mani arrivano i meridiani energetici del corpo, descritti e usati in agopuntura; infatti attraverso le posizioni delle mani è possibile agire su determinati aspetti fisici ed emotivi.
Sulla punta delle dita sono situati dei punti di contatto elettrico, quando questi punti si toccano, creano un circuito, come un “sigillo”.

 


 

CONSIDERAZIONI YOGICO – SPIRITUALI

Nel tempo, come sempre accade, sono state introdotte “varianti interpretative”. Quello che qui viene esposto e insegnato segue la tradizione dei Veda insegnata dall’Avatar Sri Sathya Sai Baba.

Nelle nostre mani c’è Dio: il Divino si esprime e manifesta anche attraverso le nostre mani.

 

“Le nostre mani diventano i Suoi strumenti di Luce e Amore. Provate a sentirlo. Dio ha il mondo intero nelle Sue Mani, ma voi avete Dio nelle vostre”.
Sri Sathya Sai Baba

Le mani diventano un veicolo di energie benefiche.
E’ come una modalità non verbale di comunicazione e di espressione, costituisce in modo efficace una forma altamente stilizzata del linguaggio attraverso il corpo e le mani, in particolare.

Intensifica la potenza di un mantra, di un rituale, di una respirazione, di un asana, di un simbolo della Divinità, ecc…

Si imprime questo sigillo nell’etere, si manda un flusso continuo di vibrazioni che “impressionano” l’atmosfera, se uniti ad una profonda consapevolezza.
Si porta il nostro sistema fisiologico in armonia con le forze cosmiche, micro e macro formano un’unità.
Mano > cervello
Mano > cuore
Mano > 5 dita: 5 elementi
Mano > dx e sin: polarità
Mano > azione, servizio, seva
Mano > cura, terapia, guarigione
Mano > siddhi: potere, creazione

Queste posture delle dita, come gli asana per tutto il corpo, attivano aree del corpo-cervello, attivano energia-prana e simboleggiano aspetti psichici e mentali che via via portano ad una sempre maggiore connessione con l’Atman – l’anima, l’elemento spirituale che abita nel corpo, la nostra essenza.

 


 

CONSIDERAZIONI PRATICHE

La pratica delle Mudra può avvenire:

–     In PIEDI, abbinando inspirazioni lunghe ed espirazioni più brevi.  I > E

–     SDRAIATI, abbinando inspirazioni più brevi e lunghe espirazioni.  I < E        

–     SEDUTI, con lunghe inspirazioni (Puraka) e lunghe espirazioni (Recaka). I = E

Si possono praticare in vari modi… per esempio mettendo le mani nella Mudra e I > Ap10 > E.


Per sentire dei cambiamenti in caso di problemi cronici, un’indicazione è tenere la posizione delle mani 15’ o più, anche più volte al giorno.

Per un risultato durante un’emergenza, si può consigliare un tempo di 3’ – 5’.


Unire la punta del pollice con la punta di un altro dito, aumenta e stabilizza l’elemento che quel dito rappresenta.

Unire la punta del pollice con la base, aumenta l’elemento, ma non stabilizza.

Unire il polpastrello del pollice con la base di un altro dito fa diminuire l’elemento.

 

Maddalena Caccamo Bertolino