YOGA: sfida contro lo STRESS da un discorso di Swami Satyananda, seconda parte.

 

Questo articolo sullo YOGA COME “SFIDA” ALLO STRESS è preso da un discorso di Swami Satyananda Saraswati.

Vai a YOGA COME “SFIDA” allo  STRESS (parte 1) per leggere la prima parte.

(continua)… Nel Râja-yoga-sûtra si parla dei KLESHA, delle afflizioni, e all’inizio si parla di 5 tipi di afflizioni, 5 tipi di klesha, e lo scopo dello Yoga è il controllo della mente per controllare questi klesha .

 


 … Vi posso dare qualche idea a proposito di esperimenti fatti.
E’ stato eseguito moltissimo lavoro sullo HATHA YOGA e anche su ALTRE FORME di YOGA, ma in particolare si sono ottenuti questi risultati con un sistema meraviglioso: lo YOGA NIDRA.

Lo YOGA NIDRA fa parte delle PRATICHE TANTRICHE.

In America, in India e in molti altri paese, sono state fatte ricerche sugli effetti di Yoga Nidra in condizioni di stress, e ciò che avviene durante la pratica è stato studiato dal punto di vista scientifico.
Sono stati fatti m molti studi,  oltre osservazioni ed è stato scoperto che il corpo produce diversi tipi di siero o di ORMONI a seconda delle condizioni in ci si trova. queste “secrezioni” appartengono al SISTEMA ENDOCRINO e, come risultato di queste secrezioni ormonali, diversi mutamenti avvengono nel corpo fisico.
Quindi, le condizioni di stress (ripetuto) possono alterare la funzionalità delle varie gamme di onde cerebrali.

 

Il cervello ha delle onde e dei movimenti cerebrali ben definiti; ognuna di queste onde ha un effetto non solamente sul corpo in generale, ma in modo particolare sul cuore.
Quando sono presenti o predominano le onde delta, come può essere per altre onde, vi sono delle alterazioni ben definite sul sistema endocrino, sulla respirazione e sulla funzione del cuore. Per esempio, quando predominano le onde delta il procedimento della respirazione è molto, molto lento, l’azione cardiovascolare è minimizzata, e a quel punto il vostro corpo consuma una quantità minima di ossigeno.
Invece quando sono presenti le onde teta o le onde beta il corpo consuma una grande quantità di ossigeno e il sistema cardiovascolare (cioè il cuore) è sotto eccitazione.
Quando, ancora, nel cervello sono predominanti le onde alfa, in quel momento vi è equilibrio; vi è un adeguato consumo di ossigeno, anche il respiro stesso è esatto, corretto e, come risultato di questa condizione, la pressione del sangue diminuisce e vi è un calo di pressione del cuore stesso. Quindi, per diminuire le tensioni del sistema cardiovascolare, la persona (o il paziente) dovrebbero portarsi sulle onde cerebrali alfa.


Vi darò un altro esempio.
Supponete che uno scassinatore, un ladro, si stia preparando a fare un colpo; quando questa persona si avvicinerà all’obiettivo il battito del cuore aumenterà sempre di più e i suoi nervi, se non sono forti, cederanno. Allora inizierà a sudare, la sua bocca diventerà asciutta e poi si sentirà come se dovesse andare in bagno… Questa condizione si è creata, si è verificata perché c’è un eccitamento nel sistema delle ghiandole.

Attraverso lo yoga-nidrâ io ho lavorato circa con un migliaio di pazienti; circa 12 anni fa (parliamo di metà del 1900, N.d.R.) ho avuto un contributo dal Governo Indiano e, per un periodo di 5 anni, sono stati fatti questi esperimenti in un’Università Medica.
Ai pazienti con questi problemi vascolari veniva insegnato SOLO  yoga-nidrâ.
Esaminati tutti i risultati delle reazioni dei pazienti, si è scoperto che la prativca di Yoga Nidra è ottima per chi soffre di problemi cardiovascolari.

Lo Yoga-nidrâ è una scienza molto sistematica.

In questo momento non è possibile per me parlare della pratica completa di yoga-nidrâ perché la maggior parte delle persone ormai la conosce, anche se talvolta viene confusa con l’ipnotismo.
Una volta nel 1968 stavo insegnando questa pratica in Germania ed è stato pubblicato sul giornale che insegnavo pratiche ipnotiche, ma l’ipnotismo è un argomento del tutto differente. La parola ipnotismo trae il suo significato dalla lingua greca e significa “dormire profondamente”.

In Yoga Nidra non viene nessun ipnotismo e nessun sonno. Durante la pratica di dovrebbe rimanere coscienti, consapevoli per tutto il tempo.

Durante questa pratica, il cervello produce onde cerebrali di tipo Alfa e queste onde alfa sono importanti per rimuovere la tensione cardiovascolare e per abbassare le tensioni.

Oltre a questo esiste un’altra pratica, in quanto yoga-nidrâ vi può essere utile fino a un certo punto, ma vi sono altri problemi che ancora non sono stati risolti.


Che cosa avviene ai SAMSKARA,  agli archetipi che sono contenuti nel profondo della persona?

I problemi vengono fuori dal ‘magazzino interiore’, le esperienze sono dentro di voi, il dolore e la felicità sono dentro di voi in forma di seme, ora queste esperienze sono contenute in forma di samskâra, delle onde o degli archetipi. Dentro di voi questi sono in forma di particelle. Sapete che cosa significa secondo la Fisica moderna il termine particella?

Le particelle divengono delle onde e le onde divengono delle forze e poi divengono delle esperienze, e si fa l’esperienza della felicità o dell’infelicità o della gioia. Ognuna di queste esperienze viene fuori da una certa forma di energia.

Questa energia deriva da una forma di onde e questa deriva da una particella, questa particella è conosciuta come archetipo, questa particella è conosciuta come samskâra.

In Oriente si chiama KARMA. (“Sì, quello è il suo karma”).
Che cosa succede al vostro karma? Deve essere spurgato, allora prima di yoga-nidrâ si dovrebbe praticare TRATAKA.

TRATAKA viene praticato su un punto nero, può essere praticato sulla fiamma di una candela, vi sono moltissime forme sulle quali si può praticare e non è necessario elencarle.

Trâtaka viene praticato con gli occhi aperti, con il corpo fermo, con gli occhi e le palpebre che non si muovono.

Che cosa succede quando praticate trâtaka? Queste particelle nel cervello vengono stimolate. Vi sono delle pratiche che sono molto potenti, per esempio la concentrazione sugli yantra è molto potente, anche la concentrazione sul mandala è molto potente, e poi dipende anche dalla qualità del mandala e dello yantra….
La concentrazione porta in superficie diversi tipi di materiali soppressi nella mente stessa; di questo si può fare esperienza nei sogni, nello stato di meditazione… Questo significa che questo materiale, questo accumulo si sta liberando (spurgando).

Di conseguenza insieme alla pratica di yoga-nidrâ dovrebbe essere praticata qualche forma di concentrazione e dovreste insegnare la concentrazione a seconda della resistenza e della qualità dell’allievo: se è una persona debole insegnategli la concentrazione su un punto nero o sulla fiamma di una candela. Ma se pensate che possa sostenere, possa far fronte alla visione del suo essere che è represso, insegnategli la concentrazione su Kâlî o su qualche yantra.

Nell’antica Grecia e nell’antico Egitto erano conosciuti molti mandala, ma l’Occidente ha voltato la schiena a quei simboli, poiché essi non sono stati messi in relazione alla psicologia umana, sono stati confusi con divinità, dei, dee, eccetera, e di conseguenza li abbiamo persi tutti… Ma nello Yoga e nel Tantra, ci sono Mandala e Yantra che sono oggetto di studio e meditazione.

Lo yoga e il tantra hanno mantenuto ininterrotta la tradizione.
La tradizione yogica e tantrica non si trova nei musei, non è stata persa nell’antichità, è viva nella vostra vita. Quindi dobbiamo mettere in rerlazione i problemi moderni dell’uomo e lo yoga. Da uno dei più grandi pensatori moderni è stato detto che la disciplina più profonda interiore viene attraverso lo yoga, e questa disciplina non è una disciplina religiosa. Disciplina del corpo, disciplina del prâna, disciplina del sistema nervoso, disciplina del cervello e disciplina di tutta l’esistenza della mente: quello è lo yoga.

Se le cellule del corpo non sono disciplinate, allora si possono avere delle malattie, dei tumori; se il sistema digestivo non è disciplinato, allora potreste avere l’epatite; se il sistema emozionale non è disciplinato, allora potreste suicidarvi, ed è sotto questa luce che dovreste concepire la parola disciplina.

Non pensate solamente a digiunare, al brahmacharya o alla purezza; c’è anche quello. Va bene, fatelo, ma quella non è la definizione ultima della disciplina. Chi era la persona che ha detto ciò? Il grande psicologo Carl Jung, ed è la stessa cosa esatta che dice lo yoga”.

da Swami Satyananda Saraswati.


Maddalena Caccamo